Qualche giorno fa si è svolto un incontro riservato ai giornalisti in cui RFI ha voluto mostrare lo stato dei lavori del raddoppio del passante ferroviario.
Vi abbiamo già raccontato i lavori tramite un breve video, adesso vogliamo arricchire di dettagli il nostro reportage, ed ecco quindi qualche scatto
Alla fine dell’articolo vi è il comunicato stampa rilasciato da RFI in cui si chiarisce il futuro dei lavori, della fermata Imera e Lazio.
Quello che vede in questa foto è il portale di ingresso della galleria che dalla stazione di Palermo Notarbartolo conduce fino alla fermata De Gasperi / Belgio.
Da questo punto in poi si entra in galleria ed ecco brevi tratti in corrispondenza delle fermate Francia e San Lorenzo, si tornerà in superficie solo all’altezza della fermata Ex Ems / La Malfa
Siamo stati ospitati sopra questo carro, un AGR 500 in dotazione a EDS Infrastrutture.
È un mezzo d’opera ferroviario di trazione con gru, adatto per la costruzione e manutenzione delle linee ferroviarie, tranviarie e metropolitane. Costituito da un telaio di base, rodiggio di tipo ferroviario, impianto frenante di tipo pneumatico, un gruppo propulsore diesel-idraulico, una cabina di pilotaggio e dotato di gru idraulica caricatrice.
Interessante è stato notare i vari sistemi di fissaggi della catenaria lungo il percorso.
La mensola è ancorata al soffitto della galleria.
La vecchia galleria è stata totalmente “ristrutturata”, dotata di camminamenti, sistemi di emergenza come da normativa ferroviaria.
Prima dei lavori dalla galleria Malaspina si accedeva direttamente in una trincea che transitava parallelamente a Via Monti Iblei fino alla fermata Francia, adesso invece dalla Malaspina si accederà alla fermata De Gasperi / Belgio.
La galleria realizzata in poche settimane tramite l’utilizzo di pannelli prefabbricati presenta dimensioni ampie e un impianto antincendio.
Siamo giunti alla fermata Francia, una delle fermate più caratteristiche del passante.
I grossi puntoni infatti spiccano all’interno della stessa.
Le banchine saranno coperte da apposite pensiline, cosi come a San Lorenzo e Tommaso Natale.
Abbiamo volutamente fatto notare la differenza tra una fermata in fase di ultimazione e una ancora da definire, per capire la quantità di lavorazioni necessarie da quando la stessa è strutturalmente pronta a quando potrà essere agibile.
Il gruppo di tecnici Italferr e Rfi che ci hanno accompagnato durante la visita, da destra a sinistra Filippo Palazzo, Alida Iacono, Roberto Pagone, Francesco Zambonelli, Luigi Evangelista
Un saluto veloce a chi ha realizzato parte di quest’opera, le maestranze SiS
Siamo finalmente tornati allo scoperto, con questa lunga salita che dalla fermata San Lorenzo conduce alla fermata Ex Ems / La Malfa
Ecco la fermata La Malfa, che è in fase di completamento
Rimanendo in tema di catenaria facciamo notare un particolare, l’intera palificata è stata lasciata al grezzo, eccetto dove sono installate le mensole, proprio per permettere l’installazione delle stesse.
Questo invece un particolare dell’incastro della pensilina della fermata Tommaso Natale
Il foro che si vede in alto a destra di questa foto è il collegamento tra i due binari della fermata De Gasperi / Belgio
Il vecchio portale della galleria Malaspina in direzione Notarbartolo
Ed ecco la strumentazione che il nostro macchinista manovrava eccellentemente durante il nostro “giro”
Lo stato di avanzamento complessivo dei lavori del Passante ferroviario di Palermo è giunto all’85 per cento.
La “Tratta A” Palermo Centrale-Notarbartolo (tranne sessanta metri di galleria) e la “Tratta C” EMS-Carini, sono praticamente ultimate.
È quanto ha potuto verificare un gruppo di giornalisti siciliani che la mattina di mercoledì 21 marzo, a bordo di un mezzo d’opera, ha percorso i binari della linea ferroviaria attraversando i cantieri da Notarbartolo alla fermata La Malfa.
Durante il tour, Roberto Pagone e Filippo Palazzo, rispettivamente Direttore Investimenti Area Sud e Referente Progetto Palermo di Rete Ferroviaria Italiana, hanno illustrato le varie fasi costruttive dell’importante opera infrastrutturale.
In particolare è stato posto l’accento sulla previsione di riapertura, entro l’estate, del collegamento con l’aeroporto Falcone e Borsellino di Punta Raisi, nonostante il paventato licenziamento di operai annunciato dal Contraente Generale SIS, che ha in appalto i lavori, con cui sono in corso trattative per evitare ulteriori ritardi.
Restano da superare, per il completamento dell’intera opera, gli imprevisti legati alla costruzione di circa 60 metri di galleria all’altezza di vicolo Bernava, che comporta la necessità di abbattere alcuni edifici, e le impegnative difficoltà di natura tecnica per la realizzazione a circa trenta metri di profondità della fermata Lazio.
Se, come è stato spiegato ai presenti, SIS manterrà fede agli impegni contrattuali, il termine dei lavori potrà avere come traguardo il 2020.
In caso di recesso, eventualità che RFI è impegnata a scongiurare, il completamento dell’opera potrebbe subire uno slittamento di almeno un altro anno.
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si vabbè… ma l’ancillotto? … che significa superare le impegnative difficoltà della fermata lazio? significa che in quel punto dove, le gallerie sono sovrapposte, raggiungere la galleria più bassa a 30m è un problema? ma cu u sta faciennu, stu passante, topogiggio?
Salve, pare che stiano cominciando i lavori per il raccordo della ex keller oggi officine RFI, vi farò sapere.
Dunque si riattiva “entro l’estate”. E l’estate a Palermo è lunga. Molto lunga….
Non ho letto alcuna news circa la stazione Imera, come piuttosto annunciato all’inizio dell’articolo.
La fermata Imera verrà completata non appena si porterà a termine il lavoro su Vicolo Bernava
Dunque, comunque vada, RFI non completeranno l’opera nel previsto anno 2018 !!
ANNI FA IO MI ERO SEGNATO QUESTA DATA. Ergo, ritardo mostruoso.
Nel 2020 minimo, SE tutto va “bene”, per modo di dire, gia questi ritardi non sono stati un buon segnale.
Incerta pure la realizzazione della Fermata Lazio (non quella della linea B anello ferroviario che ha comportato la chiusura della via Lazio) a 30 metri di profondità.
Speriamo si muova qualcosa almeno per quei sessanta metri di vico Bernava visto che l’accordo coi residenti c’è.
Fermata Lazio o no, devono completare il raddoppio, questa è la vera importanza. Poi se non fanno la fermata sono cavoli dei residenti; dopotutto sono stati loro a generare questo ritardo sulla tratta B, sono stati loro a far aumentare considerevolmente i costi, e infine a causare ripercussioni con questo imprevisto tecnico dovuto alla posizione sfalsata dei due binari…